nebbiu_1919

nebbiu_2009

L’avvenimento, in quest’epoca in cui la vita sembra sempre e per forza dover correre, è fra quelli che toccano il cuore, da non dimenticare, da segnalare alla comunità.

Riprendo foto e commento da “Il Gazzettino” di mercoledì 15 aprile 2009:

A Nebbiù, nel 1919, poco dopo il rientro dell’ultimo reduce, gran parte della popolazione posò per una foto ricordo nella piazza principale, assieme ai militari, accompagnati anche da una banda. Di quelle persone oggi solo una è ancora viva: si tratta di uno di quei bimbi (allora aveva tre anni e mezzo) ritratti nella foto di sinistra [qui nel blog è quella in alto]: è Serafino De Lorenzo, classe 1915, per molti anni corrispondente del Gazzettino, del Corriere della Sera e direttore del mensile Il Cadore. Così è nata l’idea di ripetere tale evento proprio nel giorno di Pasquetta, sempre nella piazza della frazione, per lasciare ai posteri un’ulteriore testimonianza. Si tratta naturalmente dei discendenti.

Brava Nebbiù, con un mio affettuoso saluto a Serafino De Lorenzo.

Francesca Larese Filon

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Come anticipato in un precedente articolo, che consiglio di leggere per avere una migliore percezione del contributo, il Dizionario della gente di Lozzo è ora disponibile online come file html. Si tratta di una rilevante testimonianza della parlata ladina di Lozzo di Cadore le cui implicazioni sono ovviamente estensibili, con gli opportuni distinguo, a tutte le parlate delle valli dolomitiche del Cadore ed in generale di tutta l’area ladina bellunese.

Avvertenze:

  • è fondamentale prendere atto delle regole di trascrizione fonetica adottate nella stesura del Dizionario che si trovano nell’Introduzione;
  • la sequenza delle lettere usate è:  a, b, č, d, e, f, ğ, g, i, k, l, m, n, ñ, o, p, r, s-š, t, u, v, ž;
  • la lettera h non è utilizzata e quindi bisogna dare la giusta collocazione alle coppie č-k e ğ-g;
  • bisogna fare attenzione anche alla collocazione della lettera ñ (gn):
  • ulteriori informazioni sulla resa fonetica della lingua ladina possono essere cercate alla pagina che introduce all’uso della grafia ladina unitaria;
  • i file a disposizione sono pre-formattati per la stampa in A4; la grandezza del font a video può essere maggiorata con l’utilizzo degli usuali comandi da tastiera a disposizione sui browser (per esempio “Ctrl+” in Firefox)
  • essendo file html la ricerca di testo all’interno del file è attivabile immediatamente con i comandi del browser (combinazione dei tasti “Ctrl-F” in Firefox); ovviamente la ricerca è condizionata dalle regole di trascrizione fonetica adottate e di cui ho già fatto cenno;

Elenco delle sezioni di cui si compone il Dizionario della gente di Lozzo:

  • Prefazione (prefazione del prof. Giovan Battista Pellegrini, presentazione del Sindaco, La Commissione della Biblioteca Comunale, Componenti del gruppo di lavoro, Note biografiche del prof. Elio Del Favero);
  • Introduzione (Caratteristiche della pubblicazione, Contenuto, Voci del dizionario, Trascrizione della parlata, Accenti e apostrofi, Abbreviazioni bibliografiche, Testi consultati, Fonti di informazioni e compositori di schede, Abbreviazioni utilizzate nel testo, Breve sintesi grammaticale, Coniugazione di alcuni verbi);
  • Breve selezione di termini italiano-ladino
  • Dizionario: a-, –b-, –č-, –d-, –e-, –f-, –ğ-, –g-, –i-, –k-, –l-, –m-, –n-, –ñ-, –o-, –p-, –r-, –s-š-, –t-, –u-, –v-, –ž

Schede linguistiche della vita e dei mestieri:

Credo che la tutela di qualsiasi minoranza linguistica debba appoggiarsi anche sulle testimonianze prodotte dalla vivacità della comunità in sé. Se è vero, perché purtroppo è vero, che il generale senso di identità linguistica in questa parte del territorio dolomitico è ancora labile,  è anche vero che vi è una continua e diffusa, anche se non sempre riconosciuta, produzione culturale che ha nella parlata ladina il proprio centro focale. E’ importante che vi sia un luogo in cui queste testimonianze possano essere cercate e trovate, a disposizione di tutti, non foss’altro per ricordarci che la nostra è una comunità viva anche linguisticamente.

Buona lettura e consultazione.

Danilo De Martin

L fol de Loze   4 Gennaio 2009

Particolar dela domanda de concession par fei l fol - an 1885

Particolar dela domanda de concession fata dai fardiei "Da Pra Grandelis di Lorenzo" par podé fei su l fol, presentada l 9 febraro del 1885

“Ades la conpron magare n Pusteria, ma n ota la faseone noi a Loze, ntel fol de la lana che se ciatea apena de sote l mulin de i Pinza. Ades no é pì la ciasuta, ma chi che é nasseste poco daspò i ane ’30 i se pensa de cuan che se dea a dugà visin al fol.

Era sta ciasuta e l fol l vegnia fato laurà da l aga del Rin che, de longo la ruoia,  fasea girà la so roda. La concession pal sfrutamento de l aga l é del 1885. La dente portea le peze de lana e là se dorea le scorze de i rame pa ncolorì la lana de verdo e se batea i toche de lana nte l aga che cuosea par feila vegnì cuota.

Par ane la dente girea co le giache verde scure fate a Loze, che tegnià tanto ciaudo. Chi che avea le fede le tondia, daspò nte ogni ciasa la dente era bona de filà la lana e de dorala par fei ciauze, barete, maioi. Chi che volea la podea portà al fol par fei giache da vestise pì pesante, che protegea meo dal fredo.

Fin ntel dopo guera se vedea ncora le giache fate ca a Loze ma daspò, col benesere, ste giache le é sparide.”

Ades n progeto pa la valorisazion de la vita de n ota, coordinou dala Union Ladina del Cadore de Medo, parmetarà a dute, con l uso de paniei  nformative, de savé algo de pì su pal fol de Loze e su come vegnia laurada la lana.

Francesca Larese Filon

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