settimana-cultura-copertinaIn occasione della XI Settimana della Cultura, dal 18 aprile al 26 aprile 2009, musei e chiese aperti per visite guidate in tutto il Cadore.

Fa tristezza segnalare che fra i comuni cadorini  solo quello di Pieve riporta la notizia nel proprio sito “istituzionale” dandone anche un cenno, fra le manifestazioni, in quello ufficiale.

Sulla home page del sito della Provincia di Belluno un link con un approfondimento interno che si limita alla sola città capoluogo (e ai Patt di Sedico).

Nessun cenno sul sito della Magnifica Comunità di Cadore. Nessun cenno sul sito del consorzio Pro Loco Centro Cadore.

Vi sarebbero varie cose da dire riguardo alla sensibilità che, in generale,  le nostre amministrazioni dimostrano nel seguire e promuovere la cultura; in questo caso la cultura è doppiamente importante, perché potrebbe funzionare da volano nel dare slancio e vitalità alla consueta offerta turistica.

Il ventaglio di elementi proposti è infatti in grado di migliorare la percezione di “territorio vivo” che il turista ha (avrebbe) del nostro Cadore. Bisogna però che si sviluppi una capacità di fare promozione più consapevole; probabilmente bisogna pensare ad un centro coordinatore.

Da parte mia ho recuperato il pdf del pieghevole dell’iniziativa, lo ho “reimpaginato”  esaltandone il contrasto, perché sia più leggibile, mettendolo a disposizione come immagine (le troncature sono nell’originale) al seguente collegamento (500 kb) : Il Cadore mostra i suoi tesori.

Spero di essere stato utile a qualcuno.

Danilo De Martin

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nebbiu_1919

nebbiu_2009

L’avvenimento, in quest’epoca in cui la vita sembra sempre e per forza dover correre, è fra quelli che toccano il cuore, da non dimenticare, da segnalare alla comunità.

Riprendo foto e commento da “Il Gazzettino” di mercoledì 15 aprile 2009:

A Nebbiù, nel 1919, poco dopo il rientro dell’ultimo reduce, gran parte della popolazione posò per una foto ricordo nella piazza principale, assieme ai militari, accompagnati anche da una banda. Di quelle persone oggi solo una è ancora viva: si tratta di uno di quei bimbi (allora aveva tre anni e mezzo) ritratti nella foto di sinistra [qui nel blog è quella in alto]: è Serafino De Lorenzo, classe 1915, per molti anni corrispondente del Gazzettino, del Corriere della Sera e direttore del mensile Il Cadore. Così è nata l’idea di ripetere tale evento proprio nel giorno di Pasquetta, sempre nella piazza della frazione, per lasciare ai posteri un’ulteriore testimonianza. Si tratta naturalmente dei discendenti.

Brava Nebbiù, con un mio affettuoso saluto a Serafino De Lorenzo.

Francesca Larese Filon

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croda-bianca-parete-sud

L’Union Ladina del Cadore de Medo, come tutte le Unioni Ladine, ha particolarmente a cuore il futuro del proprio territorio. La gestione corretta di questa risorsa è impresa difficile, come non facile è la sua valorizzazione. Ecco perché tutte le iniziative che promuovono e valorizzano, in particolare, il territorio dolomitico, devono trovare la maggior diffusione possibile.

E’ con questa “filosofia” che segnaliamo il blog Ramecrodes di Ernesto Majoni, curato ed appassionato momento di valorizzazione del territorio dolomitico. Nelle righe introduttive, che presentano sommariamente il contenuto del suo blog, Majoni scrive: “Cronache, curiosità, racconti, recensioni, ricordi, segnalazioni e altre cose che riguardano la Montagna, in primo luogo le Dolomiti Ampezzane, ma non solo quelle!!!”.

Ma non solo quelle!!!“: infatti, navigando fra i tanti articoli proposti, ve ne sono alcuni “più vicini a noi”, nel senso che fanno parte integrante della porzione di  territorio che la nostra Union Ladina ha come riferimento. Ve ne propongo alcuni lasciando a voi la scoperta del luogo, ove questo non sia desumibile direttamente dal titolo:

Per una volta, propongo anch’io un quiz: ovviamente di montagna!

Una via di Ettore Castiglioni e Bruno Detassis che ricordo con grande soddisfazione

In omaggio a una delle montagne più belle del Cadore: la Croda Bianca. Nel ricordo dei fratelli Fanton.

Il (o la?) Cridola. Una proposta un po’ diversa.

Una cima, tre stagioni, sei salite

Ernesto ci ha fatto l’onore di descrivere così amabilmente un frammento del nostro territorio dolomitico, la Croda Bianca, io provo a darne un ricordo visivo con una immagine ripresa dalla zona di sosta appena prima del Ponte Cadore.

Non troverete immagini in Ramecrodes; credo sia, pur non essendone certo, una precisa scelta dell’autore.  Leggendo gli articoli vi accorgerete che non se ne sente la mancanza.

Danilo De Martin

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biancospino_pasqua

Bona Pasca a dute voi e a le vostre famee!

Francesca Larese Filon ed il direttivo dell’Union Ladina.

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logo_istituto-ladin-de-la-dolomitesL’Istituto Ladin de la Dolomites l é l istituto della Provinzia de Belun par tutelà le tradizion che reguarda la lenga e la cultura de la dente ladina. L istituto l é nasesto par dà seguito a la lege 482/99 “Norme in materia di tutela delle Minoranze linguistiche storiche“.

Nte l Istituto é rapresentade i  35 comun ladin de l Agordin, de l Cadore, Zoldo e de l  Comelego (Agordo, Alie, Auronze, Borcia, Canal,  Col, Comelego de Sora, Cortina de Anpezo, Danta, Domiege, Falciade, Forno de Zoldo, Gosaldo, La Val, Livinalongo-Fodom, Lorenzago, Loze, Ospedal, Peraruo, Pieve, Riva, Rocia, San Colò, San Piero, San Tomas, San Vido, San Stefin, Selva, Taibon, La Valada, Val, Vigo, Vodo, Voltago, Zoldo, Zenzenighe, Zopè, Zubiana).

L’Istituto Ladin de la Dolomites, nsieme a la rivista Ladin! che vien fora doe ote l an , l publica libre e material audiovideo, l produse trasmission radiotelevisive, l bete a dì n concorso musical, l bete a dì corse de formazion pal personal de enti publici, dela scola  e dei enti del turismo, l parécia personal del posto par vèrde sportiei linguistiche; l à na biblioteca (de auto livel par chel che à a che fei co la lenga, cultura e duto chel che reguarda i paes ladine) che l é verta ala dente l mercui dale 10.30 ale 12.30 e dale 15.30 ale 17.30, l vendre dale 15.30 ale 17.30.

L é formou da doi organe: l Consilio de Aministrazion e  la Comision Scientifico-Cultural. Chi che volese avé autre nformazion  puó visità l sito de l Istituto Ladin de la Dolomites.


L’ISTITUTO LADIN DE LA DOLOMITES.

L’Istituto Ladin de la Dolomites è l’istituto della Provincia di Belluno per la tutela delle tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni locali ladine. Esso è nato in seguito all’ applicazione della legge 482/99 “Norme in materia di tutela delle Minoranze linguistiche storiche“.

Sono rappresentati al suo interno i 35 comuni ladini dell’ Agordino, del Cadore, della Val di  Zoldo e del Comelico (Agordo, Alleghe, Auronzo di Cadore, Borca di Cadore, Canale d’Agordo, Cencenighe Agordino, Cibiana di Cadore, Colle Santa Lucia, Comelico Superiore, Cortina d’Ampezzo, Danta di Cadore, Domegge di Cadore, Falcade, Forno di Zoldo, Gosaldo, La Valle Agordina, Livinallongo del Col di Lana, Lorenzago di Cadore, Lozzo di Cadore, Ospitale di Cadore, Perarolo di Cadore, Pieve di Cadore, Rivamonte Agordino, Rocca Pietore, San Nicolò di Comelico, San Pietro di Cadore, S. Tomaso Agordino, San Vito di Cadore, S. Stefano di Cadore, Selva di Cadore, Taibon Agordino, Vallada Agordina, Valle di Cadore, Vigo di Cadore, Vodo Cadore, Voltago Agordino, Zoldo Alto, Zoppè di Cadore).

L’Istituto Ladin de la Dolomites, oltre alla rivista semestrale Ladin!, pubblica opere librarie e produce trasmissioni radiotelevisive, organizza  concorsi musicali, organizza corsi di formazione per il personale di enti pubblici, della scuola dell’obbligo e degli enti turistici, fornisce personale qualificato agli enti locali per l’apertura di sportelli linguistici; esso possiede una biblioteca (specializzata in tutto quello che riguarda i paesi ladini) aperta al pubblico il  mercoledì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30; il venerdì dalle 15.30 alle 17.30.

E’ composto da due organi: il Consiglio di Amministazione e  la Commissione Scientifico-Culturale. Chi è interessato ad ulteriori informazioni può visitare il sito dell’ Istituto Ladin de la Dolomites.

Silvia Forner

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foto di silvia fornerDal 23 de marzo, al pian tera del Comun (nte la sede dela Pro Loco), é verto l sportel ladin. Gnante de taca chesto laoro, me presento a chi che varda l blog.

Me ciamo Silvia Forner, ei 20 ane, vivo a Loze, e son io che dovarei sta davoi a chesto servizio pa la dente. Nte l 2007 me son diplomada come “tecnico della gestione aziendale” al “I.P.S.S.C.” de Pelos. Nsieme a sta scola ei anche fato l corso de “net operator”, pa nparà a fei e parecià site web.
Daspò l diploma ei fato varie laore, passando dala fabrica ai alberghe.

Cuan che su la bacheca ei visto l bando par chesto laoro ei fato beboto la domanda, parchè la me paria na bela ocasion pa nparà algo sul ladin, le nostre tradizion e sui nostre luoghe. Par savè pi de preziso a chè che l serve n sportel ladin, nvido dute a liede sto articol de Francesca Larese Filon.

Duta la dente che à voia de savé algo (che l sea leou al ladin), la puó vegnì a ciatame nte chisti dis: dal lune al vendre dale 10.00 a le 13.00, opura la puó anche scriveme a l email sportelloladino@lozzodicadore.org o al fax 0435-76.383 e nfin, la puó ciamame al telefono a chesto numero 0435-76.051.

Sperando de ese de renforzo sia a la dente che a l Union Ladina, taco chesta nuova esperienza con voia de fei, de nparà e tanta passion.

Sane a dute.

Silvia Forner


LO SPORTELLO LADINO E’ APERTO ANCHE A LOZZO.

Dal 23 di marzo, al piano terra del municipio  (nella sede della Pro Loco), ha aperto lo sportello ladino. Prima di iniziare questo lavoro, desidero presentarmi ai visitatori del blog.

Mi chiamo Silvia Forner, ho 20 anni, vivo a Lozzo, e sono io che dovrò seguire questo servizio per la gente. Nel 2007 mi sono diplomata come “tecnico della gestione aziendale” all’ “I.P.S.S.C.” di Pelos di Vigo de Cadore. Oltre alle materie di studio tradizionali, ho seguito il corso di “net operator” per imparare a fare, sistemare e gestire siti web. Dopo il diploma ho fatto vari lavori, passando dalla fabbrica agli alberghi.

Quando sulla bacheca ho visto ll bando per questo lavoro ho subito presentato la domanda, perché mi sembrava una bella occasione per imparare nuove cose sul ladino, le nostre tradizioni ed il nostro territorio. Per sapere più in dettaglio a cosa serve un sportello ladino, vi rinvio a questo articolo di Francesca Larese Filon.

Tutta la gente che desidera sapere qualcosa che sia legato alla cultura ladina, può venire a trovarmi in questi giorni: dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 13.00, può anche scrivermi all’ e-mail sportelloladino@lozzodicadore.org o al fax 0435-76.383 e infine può chiamarmi al telefono al numero 0435-76.051.

Sperando di essere d’aiuto sia alla gente che all’ Union Ladina, inizio questa nuova esperienza con voglia di fare, di imparare e tanta passione.

Silvia Forner

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casadolomiti

Domenica 29 marzo ultimo scorso, presso l’auditorium di Lozzo di Cadore, si è svolta  l’Assemblea Provinciale UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia). Riportiamo di seguito l’intervento di Giovanni Giacomelli, presidente del Consorzio Pro Loco Centro Cadore:

Sono Giovanni Giacomelli e qui rappresento il Consorzio Pro Loco Centro Cadore, organismo nato nel mese di marzo, per abbattere tutti i campanili ed i personalismi tra gli enti del Centro Cadore, ed imparare a cooperare in sintonia con un unico obiettivo: operare per la nostra gente e per il nostro territorio. Il 10 marzo 2009 è nato il Consorzio e siamo felici di far parte della famiglia UNPLI.

Cosa stiamo facendo?

  • coordinamento degli eventi per cercare di evitare il sovrapporsi nelle date;
  • sito Casadolomiti.it, interamente costruito e gestito da volontari delle Pro Loco, per la ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, per la presentazione delle Pro Loco e dei territori dove esse operano, per la cultura e le tradizioni locali, per gli eventi e le manifestazioni; praticamente una vetrina per cittadini e turisti. Nello stesso sono già presenti oltre 200 appartamenti, 20 alberghi, B & B, rifugi, attività economiche, che rappresentano una valida offerta per chi intende venire in Cadore per soggiornare.

I Progetti:

  • Stiamo avviando il progetto del punto informativo autonomo (totem), con il collegamento a tutti gli uffici Pro Loco del Centro Cadore che consentirà di accedere in ogni momento alle informazioni del sito Casadolomiti.it e di altri di interesse turistico, con la possibilità di collegamento telefonico in ricerca automatica per la richiesta di informazioni.
  • Corso di Cultura generale turistica articolato in 8-10 lezioni, una di cultura generale, una di cultura dell’accoglienza e le rimanenti di conoscenza del territorio (natura, arte, storia, cultura, tradizioni, sport di ogni comune), per formare persone che abbiano le conoscenze per soddisfare le curiosità del turista, che dovrà trovare sempre nuovi stimoli per ritornare in Cadore.
  • Nel progetto coinvolgeremo l’Istituto Ladin de la Dolomites, che ha già dato il suo assenso, e la Magnifica Comunità di Cadore. A fine corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione ed inseriremo i nominativi dei partecipanti in una brochure da distribuire alle attività ricettive.
  • I pulmini:  il Cadore è un territorio vasto con bassa densità abitativa, dislocato su un territorio dove spostarsi da un paese all’altro è un problema, specialmente per chi abita nelle piccole frazioni e non è automunito. Il turista che vi giunge con un mezzo pubblico, abituato in città, riscontra ancora di più tale disagio. Per risolvere questo problema stiamo sognando di poter inventarci l’utilizzo di due pulmini per il raggiungimento delle frazioni dimenticate (Piniè, Grea, Rizzios ecc.) e dare la possibilità di raggiungere i servizi (uffici, mercati, ospedale) a turisti e cittadini che non sono automuniti. Inoltre questo servizio, nella stagione turistica, andrà ad offrire visite ai nostri musei ed alle attrazioni turistiche, compresi gli eventi e le manifestazioni che vengono regolarmente organizzate.
  • Aree famiglia: la Pro Loco Calalzo ha progettato un’area famiglia attrezzata per i pic-nic con accesso anche per i disabili, con la condivisione del proprio Comune e presto ci sarà la realizzazione. Questo progetto pensiamo di proporlo anche agli altri comuni del Consorzio.
  • Sentieri: attorno ai nostri paesi esistono sentieri di facile percorrenza, un po’ abbandonati e degradati. Noi vorremmo, con l’aiuto delle locali sezioni del Club Alpino Italiano e di volontari, ripristinarli, dotarli di segnaletica, e pubblicizzarli in modo uguale per tutti i comuni del consorzio.

Abbiamo un grave problema da risolvere. Il turista che viene in Cadore, e coloro che operano nella filiera del turismo, sono abituati a trovare un valido supporto negli uffici delle Pro Loco dislocati nei comuni. Questo servizio veniva sostenuto per gran parte dell’anno da volontari e nei mesi da giugno a settembre da personale giustamente ricompensato.

Questi costi sono stati coperti fino alle scorso anno, grazie al prezioso contributo erogato dalla Comunità Montana Centro Cadore, che noi possiamo solo ringraziare per averci sempre aiutato, dimostrandosi l’ente che maggiormente ha sostenuto il turismo in Centro Cadore, oltre che con aiuti economici, anche con le pubblicazioni specifiche per il nostro territorio (vedi i quaderni di architettura e le pubblicazioni sui sentieri e sui musei e sulle tradizioni presenti sul nostro territorio).

Purtroppo conosciamo le difficoltà che tutte le Comunità Montane attraversano, sia per la mancanza di fondi che per alcune volontà politiche che ne minerebbero addirittura l’esistenza, cosa che noi riteniamo sia un enorme danno per la montagna. A causa di ciò la Comunità Montana Centro Cadore non potrà più garantirci la sovvenzione e noi non saremo più in grado di offrire il servizio negli uffici.

A questo punto facciamo appello alla Regione ed alla Provincia perché ci aiutino, visto che oltretutto non si tratta di cifre impossibili da sostenere (Euro 3.000 per Pro Loco). Penso sia assurdo parlare di turismo in quest’area, come unica alternativa all’industria già delocalizzata, e per farlo crescere cominciare a togliere i servizi essenziali.

Giovanni Giacomelli

euromoneteScadrà il prossimo 30 aprile, il termine per i comuni, l’ULSS e la Provincia, e l’Istituto di Cultura Ladina, per presentare allo Stato attraverso la Regione del Veneto la richiesta di finanziamenti per le iniziative previste dalla legge sulla salvaguardia delle minoranze linguistiche. La delibera apposita è stata approvata dalla Giunta Regionale del Veneto ed è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale Regionale n° 26 dello scorso 27 marzo. Tra le minoranze che potranno beneficiare della delibera, ci sono quella Germanofona di Sappada e quella Ladina del Cadore e degli altri comuni bellunesi che rientrano nella perimetrazione prevista dalla legge 482 fatta propria dal consiglio provinciale.

I comuni bellunesi interessati sono 45: 42 Ladini, 1 Germanofono (Sappada) e 2 Cimbri. Nel 2008, sono stati solamente sette i comuni hanno presentato progetti nell’ambito della legge, con l’aggiunta della Provincia di Belluno, che ha avuto i benefici maggiori. La Comunità montana agordina ed alcuni altri comuni, hanno utilizzato i fondi della legge 482 per aprire degli sportelli Ladini rivolti al pubblico proprio per facilitare l’approccio dei cittadini ai benefici previsti dalla legge nazionale, anche in campo scolastico ed in quello amministrativo. In Cadore il paese di Lozzo, per esempio, ha utilizzato i fondi statali per la stampa di un volume sui proverbi ed i modi di dire, che è stato curato dalla giornalista dell’ Amico del Popolo, Carla Laguna. Il volume non è stato messo in vendita, ma, come prevede la legge che promuove la diffusione del Ladino anche a livello di singoli cittadini, è stato distribuito gratuitamente nelle famiglie del paese.

Per quanto riguarda le modalità per la presentazione delle domande, sul sito ufficiale della Regione del Veneto è stato inserito il testo della delibera ed anche quelli dei 3 allegati approvati nella stessa seduta, e che raccolgono i modelli per le domande. Sui moduli è specificato quali iniziative è possibile programmare nei vari settori di competenza. Per quanto è possibile sapere in Centro Cadore, ci sarebbero già almeno due progetti quasi pronti. Uno di questi sarebbe la Festa dei Costumi Ladini di Pieve e un’iniziativa legata al Coro dei bambini di Calalzo.

Vittore Doro

Foto: Flickr (Andrea Guerra)

per approfondire l’argomento:

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